Finalmente Marco Lingua, uno dei migliori lanciatori italiani di sempre, ha concluso la sua ricerca infinita di una pedana regolamentare dove allenarsi. infatti, grazie all'intervento dell'Amministrazione Comunale di Santhià e all'interessamento dell'Atletica Santhià, da ora in poi potrà usufruire della bellissima struttura cittadina, dotata di una pedana regolamentare e, soprattutto, di una "gabbia" identica a quelle utilizzate nelle manifestazioni internazionali.
Il martellista di Agliè, due volte olimpico, ma fuori da qualsiasi gruppo sportivo militare, probabilmente continuerà ad allenarsi anche nell'ormai famoso "campo dello zio" a Chivasso e a sollevare pesi nel "capanno" adiacente, ma ora avrà anche un posto dove allenare il corpo e la mente alla gara vera.
"Ora, finalmente dopo 20 anni - dice l'atleta - ho risolto il problema gabbia perché grazie al comune di Santhià e alla società Atletica Santhià potrò lanciare come fanno tutti i normali martellisti. E' una soluzione fantastica perchè dista 22 km dalla caserma di Biella dove tutti i giorni lavoro. Grazie grazie grazie".
Marco Lingua, lo ricordiamo, dopo la delusione olimpica a Rio ha lanciato una sua sfida personale pensando a Tokyo 2020. La marcia verso l'Olimpiade nel Paese del Sol Levante passa però prima dai mondiali 2017 a Londra: l'atleta ha già inviato un segnale ben preciso a Federazione e avversari lanciando a fine settempre a 76 metri e 3 centimetri, superando dunque il "minimo" per la partecipazione all'evento iridato. La strada è lunga ma Lingua sembra intenzionato ad intraprenderla con una grinta e una determinazione davvero encomiabili.
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